Gatti da guinness dei primati: ecco alcuni records!

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Passo felpato, sguardo ammaliante e irrefrenabile passione per i gomitoli. Stiamo parlando del gatto, l’animale da compagnia più amato dalle signore.

Sul pianeta ne esistono diverse specie, ma qual è il primo gatto apparso sulla Terra? Stando ai diversi studi archeologici condotti dal CNRS Centre d’Anthropologie a Tolosa, in Francia, il primo gatto domestico è cipriota, siccome le ossa di un gatto sono state scoperte nel villaggio neolitico di Shillourokambos a Cipro, vicino a quelle di un essere umano, il che fa supporre che furono sepolti insieme.

Già secoli fa, l’uomo aveva scoperto l’importanza di avere la compagnia di un animale domestico che sa dare amore disinteressato. A Ben Rea, miliardaria inglese, la compagnia dei gatti piaceva tanto, visto che ne aveva 15 sparsi per tutta la sfarzosa villa, ma che soprattutto aveva deciso di designarli come eredi universali. Quando nel 1988, però, la generosa Rea è venuta a mancare l’unico sopravvissuto era Blackie, che divenne beneficiario di una fortuna di ben 7 milioni di sterline e ricevette l’appellativo di gatto più ricco al mondo.

Se c’è chi lascia tutta la propria fortuna al gattino, c’è anche chi spende una vera e propria fortuna per averne uno, e non parliamo di poche centinaia di euro, ma di cifre a tre zeri. Quanto appena scritto fa riferimento alla storia di un gatto californiano acquistato il 1 gennaio 1987 per la sorprendente cifra di 24.000 dollari, che gli valse il guinness di “gatto più caro al mondo” (e non solo per la sua dolcezza).

Chissà quanto potrebbe costare l’acquisto di un esemplare dell’ultima specie di gatto, il rex di Selkirk noto anche come cane barboncino a causa della folta e riccia pelliccia disposta in tre strati separati ed inserita nella lista delle razze ufficiali solo dal 1 gennaio 2013, quando l’Università di Medicina Veterinaria negli Stati Uniti l’ha riconosciuta come una linea geneticamente distinta.


Parliamo invece del gatto più piccolo del mondo, così piccolo da correre il rischio di perderlo in continuazione. Infatti, Tinker Toy, il micio che ha stabilito questo record, appartenuto a Katrina e Scott Forbes di Tayllorville negli Stati Uniti, era alto solo 7 cm e lungo 19. Tinker Toy era un Persiano Himalayano, e grazie alle sue ridottissime dimensioni poteva tranquillamente trovare posto nelle tasche dei suoi padroni, cui era affezzionatissimo.

All’estremo opposto è stato invece Himmy, appartenuto a Thomas Vyse di Redlynch, in Australia, un vero gigante della razza felina. Infatti Himmy pesava ben 21.3 chili, era alto 83.8 cm e lungo 96.5 cm. Provate a immaginare lo scompiglio che doveva seminare per la casa quando decideva di saltare sul tavolo o su un mobile! Vissuto fino all’età di dieci anni, Himmy ha corso il rischio di perdere il suo primato per opera di un altro gatto come lui di razza tigrata, Poppa, il cui padrone è stato Gwladys Cooper di Newport, in Gran Bretagna, che ha raggiunto il rispettabile peso di 20.19 chilogrammi.

Un vero e proprio Matusalemme dei gatti è stato Puss, un soriano appartenuto alla signora Holway di Clayhidon, nel Devon in Inghilterra. Quando nel 1939 Puss è venuto a mancare, aveva infatti raggiunto la veneranda età di ben 36 anni (contro i 15 – 17 anni di vita media per i gatti di sesso maschile, e i 17 -19 per i gatti di sesso femminile). Ancora più curioso è il fatto che anche il micio immediatamente secondo in questa classifica era una soriana vissuta fino all’età di 24 anni, era anche lei del Devon in Inghilterra: il che fa pensare che in questa regione esista una qualche segreta fonte della giovinezza per i nostri amici gatti!

La cucciolata più numerosa invece è stata concepita da una gatta siamese appartenuta a V. Gane di Kingham, in Gran Bretagna, che ha partorito ben 19 micini in una sola volta.

Pare strano, ma anche la storia dell’alpinismo celebra i suoi eroi felini. Come il micio appartenuto a Josephine Aufdenblatten di Ginevra, in Svizzera, che nel 1950, all’età di quattro mesi seguì un gruppo di scalatori (probabilmente nello zaino) fino sulla cima del monte Matterhorn, sulle Alpi Svizzere, alla quota record di 4478 metri, il che lo ha reso il gatto domestico che ha raggiunto la quota massima di altezza.

Insomma, la presenza di tutti questi gatti nel libro dei guinness fa capire ancora di più che la linea che separa l’uomo dall’animale è veramente sottile.

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