Cagliari, studentessa getta un gatto nella fontana

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L’università dovrebbe essere un luogo intriso non solo di nozioni e date d’appello, ma anche di solidarietà e reciproco aiuto, un’esperienza in grado di metterci in contatto con varie realtà e accrescere il capitale umano. Purtroppo però non sempre allo studio accademico viene affiancata una crescita umana, e se manca anche il buon senso le conseguenze per gli altri possono essere pericolose.

Inizia così la brutta avventura di Renzo Piano, il gatto mascotte della facoltà di Architettura di Cagliari. Il micio fa parte di una colonia di felini che circola all’università in cerca di cibo, coccole e momenti di gioco con le centinaia di padroni adottivi.

Renzo Piano però è stato vittima di un ignobile maltrattamento da parte di una studentessa, che né lo stress dovuto alla sessione d’esami né il caldo estivo possono giustificare.

La giovane carnefice ha gettato il povero gatto dentro la fontana della facoltà, riprendendo il gesto con la fotocamera del suo smartphone. Il video è stato poi condiviso sulla sua bacheca di Facebook, con tanto di tag alle amiche complici. La condivisione di una vessazione disumana, come fosse un gioco, una cosa da ridere, una burla da ragazzini, o peggio un gesto di cui vantarsi.

Dal profilo privato della ragazza, il video è presto uscito e diventato virale grazie alla condivisione di ragazze e ragazzi preoccupati per le sorti del gatto, condiviso anche sulla pagina Facebook Spotted UniCa.


Dopo l’insensata angheria, Renzo Piano è scomparso, mobilitando l’interesse del web e di tanti volontari che hanno iniziato un’estenuante ricerca. Anche la clinica veterinaria Due Mari di Oristano, che da anni si occupa della cura di animali abbandonati e randagi, ha accolto l’appello creando un’incredibile eco.

Renzo piano è stato ritrovato dopo qualche giorno in cui tutti gli studenti abituati alla sua compagnia tra una lezione e l’altra, e gli amanti degli animali in generale, sono rimasti col fiato sospeso. Il micione ora sta bene e fortunatamente il bagno indesiderato non ha avuto conseguenze sul suo stato di salute.

È stata creata anche una petizione on line indirizzata alla rettrice dell’Ateneo di Cagliari, Maria del Zompo, affinché vengano presi doverosi provvedimenti nei confronti della studentessa; l’ufficio legale dell’università sta valutando anche una denuncia per maltrattamento. Un reato, non uno scherzo di cattivo gusto.

La torturatrice sta tentando una disperata difesa sostenendo che gli ha solo bagnato le zampine e che Renzo Piano era solito immergersi da solo nella fontana. Difficile credere a questa versione, dal momento che quasi nessun gatto sopporta il contatto con l’acqua, e anche i rari casi di felini che si divertono a mettere le zampette nelle pozzanghere e nei rivoli d’acqua, non tollerano comunque l’immersione totale.

Aspettiamo che si faccia giustizia per Renzo Piano e speriamo che questo fatto increscioso non venga archiviato frettolosamente come una marachella.

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