Orrore a Reggio Calabria: gatto incatenato sul balcone

morgan gatto in catena reggio calabria

Mobilitazione su scala nazionale per le sorti di un povero gatto simil-certosino, tenuto legato su un balcone di Reggio Calabria tramite una catena.

Questo abominio di inciviltà era stato più volte segnalato da parte dei condomini, ma a nulla sono valse le richieste bonarie fatte all’aguzzina di Morgan, questo il nome del micio, trincerata in un ostinato prosieguo della sua attività da carceriera.

A fronte di tanta crudeltà, per fortuna nel mondo c’è ancora del buono: i condomini hanno infatti provveduto a fotografare e filmare Morgan costretto coattamente all’incatenamento, e hanno mandato le prove allo sportello legale Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). Grazie all’avvocatessa Annunziata Morello sono state esposte due denunce presso il comando di polizia municipale di Reggio Calabria, attraverso la cooperazione delle guardie ecozoofile del Corpo Forestale di Cosenza.

Il felino è costretto all’immobilità e impossibilitato ad assecondare il suo istinto da esploratore: il gatto è un animale indipendente e fiero, legato alla propria libertà, e tenerlo in catene lede la sua dignità e la sua salute. Sono infatti giorni di terribile caldo nel sud Italia, con picchi di massime oltre i 35°, e cresce la preoccupazione per la salute e la sofferenza di Morgan.

La carceriera, inoltre, aveva un altro gatto di cui non si conoscono le sorti, e pare che attualmente ci sia in casa anche un cane di cui è difficile sospettare il buono stato di salute.


L’Oipa aveva precedentemente inviato dalla proprietaria due volontarie per accertarsi dello stato di Morgan e proporsi come affidatarie nel caso in cui le fosse impossibile prendersene cura, ma la signora non ha aperto la porta né alle ragazze né alla LAV (lega anti vivisezione): è a questo punto che sono scattate le denunce.

Anche i carabinieri del posto hanno mostrato sensibilità per la vita di questo piccolo essere indifeso, tanto da recarsi più volte nell’appartamento degli orrori, ma neppure con loro la matrigna di Morgan si è mostrata intenzionata a fornire spiegazioni.

L’avvocatessa Morello spera che la signora si decida a collaborare e cedere il gatto alle forze dell’ordine: c’è già una volontaria disposta ad ospitare Morgan in stallo finché non si troverà una famiglia che possa dargli l’amore che merita.

La proprietaria, se non intende collaborare, finirà in tribunale con accuse di maltrattamento, che se accertate le porteranno consistenti sanzioni penali.

Una storia ancora da concludersi, che ha coinvolto l’emotività di chiunque con la foto di Morgan tenuto in catene che Oipa ha provveduto a diffondere sulla sua pagina Facebook: denunciare i maltrattamenti è un dovere, e la nostra speranza è che fatti gravissimi come questo possano condurre ad una maggiore sensibilizzazione sul tema.

Auguriamo a Morgan di poter vivere tutte le sue sette vite circondato dal rispetto e dall’amore che ogni essere vivente dovrebbe ricevere.

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